Thursday, October 23, 2008

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.. ma il fatto

.. ma il fatto и che mi passт per la mente... Del resto oggi capisco benissimo che ero pazzo a pensarlo... ma, quando non s'и fatto nulla per cui si abbia a temere la giustizia, nell'andare a tentone per cercare un motivo qualunque, si dа dentro spesso in una pazzia...

- Voi dunque potete ripetere che non sapete nulla affatto del motivo del vostro arresto?

-
Lo ripeto, disse asseverantemente il lacchи.

Qui succedette un momento di pausa. L'auditore guardт il capitano di giustizia, il quale, disse solamente:

- Continuate.

- In che giorno voi vi siete recato a Venezia per la prima volta? continuт l'auditore.

Questa domanda era un colpo maestro... Il capitano stupм... come uno che vede un fiacco giuocatore di bigliardo a tentare un colpo riservato, e coglier bene la palla, e pensт fra sи stesso: Sta a vedere che costui oggi mi sfalsa per la prima volta...

- Rispondete, quando siete partito da Milano per Venezia?

- Il dм preciso non me lo ricordo bene... ma so che del carnevale di Venezia ho passato nove giorni, e lа finisce al martedм, quattro giorni prima di Milano.

La risposta era piщ ancora da maestro. L'auditore guardт il capitano di giustizia.

- Come potete provare che voi eravate a Venezia prima del mercoledм grasso?

- Che cosa so io?... Da Milano sono partito solo, perchи avendo guadagnato assai al giuoco, m'и venuta la tentazione di recarmi in una cittа dove il giuoco si fa piщ largamente che qui... Sono partito senza dir niente a nessuno... e sono arrivato dove non conoscevo nessuno... Perт io non saprei come trovare i testimonj...

- Che somma vi trovavate in saccoccia quando partiste da Milano?

- Cento zecchini veneti...

- In che luogo avete giuocato... con chi li avete vinti?

- In che luogo? in piщ luoghi... ai Tre Re, al caffи Demetrio, al Gallo... in Ridotto. In quanto alle persone... posso nominare il figlio dell'oste dei Tre Re, al quale ho guadagnato dieci zecchini; posso nominare il lacchи di Casa Isimbardi, al quale vinsi sei mesate, ossia l'importo di cent'ottanta lire milanesi; posso nominare il mastro di scuderia di casa Litta, al quale ho vinto quindici partite al tresette l'una dopo l'altra, ossia quindici zecchini... Ma la somma piщ grossa l'ho presa al Ridotto del teatrino... Non mi domandi perт nи il nome nи il cognome di chi ha giuocato con me... perchи non lo so.... e chi mai domanda il nome a un forestiero che in teatro c'invita a giuocare?... Pure se costui fosse ancora a Milano, non c'и dubbio che lo riconoscerei, e sarebbe una fortuna per me, che cosм potrei far persuasa la signoria vostra illustrissima.

- Perchи vi preme tanto di persuadermi? Chi vi ha detto ch'io voglia farvi colpa dei denari che avevate indosso?... Queste parole mi fanno nascere dei sospetti.

- Vostra signoria illustrissima mi ha chiesto quanti denari avevo quando sono partito... Io ho risposto il vero, punto per punto... e siccome chi dice il vero, vuol essere creduto... cosм vorrei che alla S. V. ripetesse tale veritа quello stesso che ha giuocato con me e che mi lasciт sul tavoliere sessantasei zecchini, ecco tutto.

- Voi, a Venezia, i rapporti parlan chiaro, vi eravate dato a far il ricco gentiluomo, con gondola e livrea e il resto. Come si poteva far tutto ciт con mille cinquecento lire di Milano?

- Molti dei nostri piщ ricchi patrizj non hanno piщ di duecento, piщ di trecento lire al giorno. Vostra signoria illustrissima vede bene che per dieci o dodici giorni chicchessia che voglia assaggiare la vita del gran signore ci puт riuscire con mille cinquecento lire... Tutto sta a continuare... Questo и il difficile.

E l'auditore proseguiva:

- Voi asserite di non aver avuto che cento zecchini in tasca quando partiste per Venezia... ma da questi ricapiti e chirografi che il barigello si fece consegnare da voi, appare che sui banchi di Venezia voi avete messo a frutto piщ di trenta mila lire.

- Queste le ho guadagnate a Venezia, dove mi sono recato espressamente per moltiplicare al giuoco la somma che giа teneva presso di me. Vostra signoria sa che il conte Barbт in una sera guadagnт quaranta mila talleri di Carlo VI. Al giuoco si fa presto...

- Ma perchи dunque mi dicevate che avete voluto provarvi a far il gentiluomo con cento zecchini; mentre potevate dirmi addirittura che non si trattava piщ di cento zecchini ma di trenta mila lire?

- Ho detto cosм per dire... Del resto vostra signoria non puт credere ch'io volessi nascondere il fatto dei recapiti che tenevo presso di me, dal momento che ho dovuto consegnarli al barigello, e che sapevo ch'erano stati consegnati nelle mani dell'eccellentissimo signor capitano di giustizia... Ma ora domanderei licenza a vostra signoria illustrissima di fare una domanda?

L'auditore guardт in viso al signor capitano, il quale accennт di lasciar fare e dire.

- Parlate liberamente.

- Vostra signoria mi domandava un momento fa se io conoscevo la cagione per cui venni arrestato ed ho risposto che non ne sapevo niente, come non ne so niente; ora si contenti, signore, di lasciarmi domandare il motivo per cui oggi sono qui.

L'auditore finse di non intendere, fece pausa... e frugт in un fascio di carte da cui trasse un foglio che pareva una lettera spiegazzata, e la rilesse tutta attentamente senza dir verbo, poi continuт:

- Con quali persone del ducato o della cittа di Milano vi siete voi trovato nel tempo della vostra dimora in Venezia?...

- Con una sola.

- Con chi?

- Colla signora contessa V...

- Per quali ragioni vi siete recato a farle visita?

- Dirт tutto; per supplicarla ad avere la bontа di non interrompere una mia tresca che avevo con una giovinetta che le abitava dirimpetto.

- Come avete saputo che la contessa V... trovavasi , in Venezia?

- Era piщ difficile a non saperlo che a saperlo; tutti ne parlavano.

- Ma perchи avete voluto mascherare la vostra condizione in Venezia, e supplicare per ciт la contessa a non palesarvi?

- La mia condizione di lacchи non era favorevole per farmi aprir le porte delle prime case di Venezia, e nemmeno per entrar nelle sale del ridotto di san Moisи.

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