Thursday, October 23, 2008

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Considerava poi che

Considerava poi che non era facile a trovare la cagione verosimile del trafugamento consumato da quell'ex lacchи di casa F...; perchи e documenti scritti e testamenti non avevano nelle sue mani nessun valore utile per lui. Ella sentiva inoltre un'avversione invincibile a farsi denunziatrice di un fatto a danno altrui, anche data la piena certezza della colpa, anche data la certezza che, a tacerla, si potesse recar mali gravissimi ad altri. Son le solite lotte dell'intelletto e della logica col dominio del sentimento o di quei sentimenti che, generati da controversi principj e da pregiudizj, si piantano nel cuore dell'uomo a trattenere i consigli della ragione e della coscienza. Siccome poi la comparsa in giudizio del lacchи Galantino, come reo imputato del trafugamento, poteva aprir la porta alla prigione del tenore Amorevoli, cosм l'eccesso di questo desiderio era d'impaccio a donna Clelia, la quale avrebbe voluto che il vero balzasse netto e schietto sul banco del giudice, senza che ella vi dovesse aver parte. In ogni modo, dopo aver messo a contatto e in disputa nel suo cervello tutti i pro e tutti i contro, pensт di scriverne alla sua consolatrice e consigliera donna Paola Pietra, sotto condizione del piщ profondo segreto.



LIBRO TERZO





Il capitano di giustizia marchese Recalcati. - I protettori dei carcerati. - Benedetto Arese e Pietro Verri. - Il conte Gabriele Verri. - Sistema rigido d'educazione nel secolo passato. - Problema storico. - Pietro Verri e la campana della piazza de' Mercanti. - Le difese del Verri e dell'Arese. - Lo zio di Cesare Beccaria. - I giuochi d'azzardo e il ridotto di San Moisи in Venezia. - Una curiosa notizia intorno al Senato di Milano.





I



Prima
di partire per Venezia abbiam lasciato donna Paola Pietra che usciva dalle stanze del marchese Recalcati. E quella visita potи recare un gran bene, in quel punto segnatamente che il Bruni e l'Amorevoli, nella casa della giustizia, per un perfido giuoco della sorte, erano alle prese coll'ingiustizia. La lettera scrittale dalla contessa nel tumulto della passione le aveva data piena facoltа di riparare i danni che essa non avea potuto stornare in tempo. Perт donna Paola assunse quel mandato a rigore di scrupolo e nell'intento di soddisfare a ciт che era giusto ed onesto in tutti i modi possibili. Si tenne dunque informatissima e delle voci che correvano in pubblico, e di ciт che facevasi in privato, e, fin dove era possibile, dell'azione interna delle pubbliche magistrature. Visitata com'era di frequente dalle persone piщ distinte della cittа, giunse a subodorare le intenzioni celate dietro alle formalitа apparenti; chи per quanto, come dicemmo, i processi criminali camminassero segreti, pure dov'eran tanti assessori e attuari e scrivani, uscivano un po' per volta a circolare tra pubblico e pubblico le cose che piщ volevano tenersi nascoste. Donna Paola seppe dunque che il parentado della contessa aveva gettato i dadi opportuni per far credere ch'ella fosse vittima innocente di qualche terribile intrigo; seppe inoltre che sulla contravvenzione alla legge commessa dal Bruni si volevan edificare altri supposti ed altre cose, perchи colui dovesse pagare i debiti di tutti. Del resto donna Paola era quella precisamente che doveva conoscere piщ d'ognuno (e il cuore le faceva sangue rammentando il passato) come lo spirito di corporazione talvolta, a quel tempo, facesse tacere la voce dell'assoluta giustizia. A prevenire cosм, in quanto dipendeva da lei, le conseguenze possibili di quelle oblique insinuazioni, aveva risolto di far visita ella stessa all'illustrissimo marchese Recalcati, che aveva fama d'uom dotto e di rettissime intenzioni, ma per modestia e per bontа era d'indole pieghevolissima, e cedeva facilmente a chi stava o piщ in su di lui, od era pari a lui per grado di magistratura, e lo soverchiava poi per ostinazione di principj e d'opinioni, e per superioritа di ingegno e d'eloquenza. - Donna Paola sapeva poi che i membri del nobile collegio dei giureconsulti, e i giudici e i senatori (eccettuato qualche uomo specialmente rigido, e quel senator Goldoni, pensando al quale essa fremeva ancora), presi ad uno ad uno, quando la loro testa e la loro coscienza moveva libera e nell'atmosfera sgombra della giustizia legale, temperata dalla giustizia morale, sentivano e vedevano e desideravano e comandavano il vero bene, ma poi, quando si fondevano in quella formidabile unitа del collegio e del Senato, sovente venivano a comprovare quanto fosse vera la sentenza ciceroniana de' Senatores boni viri, con quel che segue. - Armata dunque di tutti questi dubbj e di tutti questi sospetti, per tacere del senno e dell'esperienza, donna Paola si recт negli uffici del Capitano di giustizia. Quando al marchese Recalcati fu annunziata la sua visita, insieme colla meraviglia, provт qualche sensazione che non era tutta di piacere, chи ben conosceva anch'esso quella celebre e venerabil matrona, e la di lei caritа operosa e vigile; e sapeva inoltre come colei non facesse mai passo che non fosse per cosa della piщ grande importanza, e che, allorquando ella si proponeva un fine, animata qual era dalla convinzione e dall'amore del bene, non si rimanesse mai a mezza via, per qualunque ostacolo incontrasse. И poi ad aggiungere, che, in quel giorno della visita di donna Paola, la coscienza di quell'ottimo magistrato non era tranquillissima, onde in tutto ciт che gli si presentava di straordinario, gli parea come d'affacciarsi in un rimprovero

Nulladimeno l'illustrissimo signor marchese, quando donna Paola Pietra entrт, le mosse incontro con atto di profondissimo rispetto, e avanzato di propria mano un seggiolone, la pregт a sedere.

- Qual grave affare, soggiunse poi, ha determinato la signoria vostra venerandissima a venire in questa casa della colpa e della sventura?

- Il desiderio appunto, illustrissimo signor marchese, d'impedire qualche possibile sventura, e di stornar qualche colpa. Ma di una cosa io le debbo innanzi tutto far domanda.

- Parli.

- Vorrei sapere se il signor marchese puт ascoltarmi, non nella sua qualitа di capitano di giustizia, ma come semplice e privatissimo gentiluomo, e al bisogno farsi depositario di un segreto?...

- И un segreto relativo alle cose della mia carica e alla sorte di coloro che dipendono da me?

- Esso и tale appunto.

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