Thursday, October 23, 2008

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Udiamo adesso coloro

Udiamo adesso coloro che pretendono di saperne piщ di loro.

«Se si tolgano al papa, dicono essi, le ricchezze e il temporale dominio, Roma, il papa, la Chiesa cadranno in disprezzo, quando invece conviene che sian sempre presso i popoli cristiani in somma venerazione.» Ma non sentite voi tutti come sia questa una manifesta follia? la disistima e il disprezzo non dipende tanto dall'influenza delle umane ricchezze, quanto dalla mancanza delle evangeliche virtщ; la stima e la venerazione che si porta a chi abbonda di ricchezze, и una venerazione e una stima apparente, effimera e falsa; quando, all'opposto, quella che procede da una vita ricolma di virtщ, и reale, и sincera, и soda; questa riflessione ci somministra una pratica veritа, la quale, senza che l'accenniamo, ognuno puт facilmente congetturarla.

«Tolgansi pertanto da Roma codeste terrene ricchezze, tolgasi al papa l'affluenza dei beni che gode, ed ecco rinascere ne' sommi pontefici il primitivo amore, ed eccolo riacceso anche nel cuor dei fedeli.

«Ma per conchiudere su questo punto delle ricchezze e del temporale dominio del papa, voglio che sentiate quello che, al suo segretario Eginardo, ha detto in punto di morte Carlo Magno, colui che esercitт la sua liberalitа facendo grandi donazioni al papa:

- Rispetto alle mie militari imprese ed alle imprese politiche - ripeto le precise sue parole, - niuna cosa и per cui tanto tema di avermi tirato l'ira di Dio, quanto le cose che ho fatto in Italia. In quella occasione la mia ambizione mi precipitт in mille iniquitа. Ho ajutato i papi; ho rotto, a persuasione di essi, il matrimonio colla figlia di Desiderio; l'ho rimandata disonorata al padre.

- Per colmar lo stajo delle mie reitа, mi sono lasciato indurre a far signori i pontefici romani di una gran contrada d'Italia, con che veggo d'aver gettato i fondamenti della di lei totale rovina. Per la qual cagione mi debbo aspettar da Dio un castigo severissimo, e la memoria mia sarа avuta in abbominazione dalla italiana posteritа. Il dominio di tante cittа e provincie, in mano di un ecclesiastico, non puт produrre che mali gravissimi. Come mi giustificherт io dunque, o Dio, di tanti guai, delle tante guerre, e delle tante calamitа, che, per la donazione che feci alla Chiesa di S. Pietro, sovrastano all'Italia? -

«Queste parole di Carlo Magno sul letto di morte fanno piangere a ripensarle oggi. Perт non и fanatismo nи errore il dire, che la soppressione del dominio temporale, ossia la distruzione di tutto ciт che portт seco la fatale donazione di Carlo Magno, и l'unico rimedio per far cessare gli orrendi abusi della corte di Roma e per salvare l'Italia.

«Sono secoli e secoli che la Chiesa mortalmente geme sotto i disordini della corte di Roma, prodotti dal temporale dominio del papa; tempo и dunque oramai che si dia contro di essi un colpo vigoroso, risoluto e decisivo. I disordini allora cesseranno; la Chiesa, depurata da' pregiudizj, trionferа; gli Stati saranno tranquilli; la pace sarа nel mondo; l'umanitа potrа finalmente provare tutti i beni dell'esistenza, e Dio sarа glorificato.»

A questo punto l'arciprete predicatore, il quale, esaltato dal suo tema, aveva percorso tutto il diapason della sua voce sonora, cangiт tono e modi a un tratto, come se l'oratore ecclesiastico cessasse dalle sue funzioni e sottentrasse il cittadino consigliere ed amico del popolo; cangiт tono e modi, e cosм prese a dire:

«A
coloro i quali, siccome ho giа fatto osservare, hanno piщ pietа che lumi e buon senno, farа meraviglia che io vi abbia chiamati qui per invitarvi ad assistere ad una rappresentazione in teatro, dove il pontefice и messo in scena. Ma siccome и corsa voce, che alla persona del pontefice fosse fatta ingiuria, e che una satira indecente lo esponesse al dileggio del popolo, cosм vi esorto a credere, che questa non и che una menzogna dei religiosi fanatici, e una vana paura degli spiriti deboli. Il papa vi и rispettato. Bensм la rappresentazione и condotta in modo che serva di ammaestramento al popolo, e proponga utili consigli a coloro che hanno promesso di voler chiudere finalmente le vecchie piaghe d'Italia.»

E il predicatore, dopo queste parole, scomparve dalla vista dell'uditorio affollato, il quale cangiт l'attenzione silenziosa in un bisbiglio, che man mano si fece sempre piщ rumoroso; chи le varie opinioni vennero manifestandosi in tali discussioni, da far credere che la rotonda di San Lorenzo fosse piuttosto un'aula parlamentaria che una chiesa. Questa nullameno si andт vuotando a poco a poco, senza disordine di sorta. Bensм avvennero disordini gravi sulla piazza della Scala e nelle contrade laterali al teatro, per la gran folla che vi si accalcт verso le ore tre dopo mezzodм. Lo spettacolo davasi gratis e a porte aperte, e tutti volevano giungere in tempo per trovar posto. Vi furono risse e percosse. La guardia nazionale accorsa vi lasciт qualche fucile e qualche lume e qualche falda del marsinone bianco-verde. Molti veli e drappi e sottane furono messe a lembi; molte donne furono portate semivive fuori della folla.

I fortunati siamo noi soli, che, senza fare anticamera, potremo recarci in teatro un momento prima che si alzerа il sipario; e probabilmente avremo l'accesso a qualche palchetto, o troveremo un posto in orchestra, o sul palcoscenico addirittura. Da questi punti, oltre lo spettacolo teatrale, godremo lo spettacolo del pubblico, e percorrendo col cannocchiale le cinque file dei palchi, faremo di riconoscere i vecchi amici dai loro discendenti, e qualche cara beltа; e spingendo l'occhio indagatore nell'indistinto brulicame della platea, vi scorgeremo qualche elmo a criniera, che coprirа la testa giovanile di chi, sebbene uscito di plebe,



Forse и chiamato a non oscuro imene.





III



La predica fatta in San Lorenzo aveva dunque raggiunto l'intento voluto dal predicatore, il quale era di mandare in teatro, ad assistere al ballo del papa, quel maggior numerт di persone che fosse stato possibile. La veritа dimostrata a parole non penetra intera che negli intelletti robusti e liberi da pregiudizj; ma la veritа rappresentata dall'azione palpitante del dramma e affidata a personaggi vivi, ottiene piщ facilmente il libero ingresso nell'intelligenza di tutti.

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