Thursday, October 23, 2008

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S'affacciт e fuggм

S'affacciт e fuggм e cadde a sedere su dei covoni di paglia, quasi svenuta. Il Suardi era al balcone, e vide quel raggio balenare di tratto, e svanire come una stella di sant'Elmo.



LIBRO SETTIMO





Ada. -
Il Galantino e l'ortolano del monastero di San Filippo Neri. - Guglielmo lord Crall. - La casa Ottoboni-Serbelloni. - Pietro Verri e il bilancio dello stato del commercio nel ducato di Milano. - I commissarj della Ferma. - Una loggia di Liberi Muratori nella contrada di san Vittorello. - Il Galantino e il figlio della Baroggi. - La madre priora di San Filippo. - I commessi della Ferma e i Liberi Muratori.





I



Il giorno dopo (e correva la prima metа del mese di giugno, del che non a caso facciamo avvertito il lettore) il Galantino ritornт, com'и naturale, a quella sua vedetta.

Ritornт,
ma non uscм sul balcone, bensм stette nascosto dietro le griglie. Per quanto ei fosse fiducioso di sи e della propria avvenenza, e fosse reso baldo dalle molte e continue e facili sue vittorie, pure non avrebbe saputo giurare a se stesso d'aver fatto nella fanciulla quella profonda impressione, da cui dovesse poi prorompere la necessitа d'una corrispondenza. Era ingegnoso e acuto, lo abbiam detto cento volte, e conoceva le anomalie dei cuori femminili; ma d'altra parte, nella interminabil lista delle sue avventure, non ancora era comparsa una figura sм giovane, sм olezzante di fragranza virginea.

Era quella la prima volta ch'ei trovavasi al cospetto d'una innocenza tanto pura, mentre egli era di tanto piщ provetto di lei, che avrebbe potuto essere suo padre. E congetturava che l'innocenza puт parere audace, puт sembrar perfino d'esprimere desideri non puri, e ciт per l'eccesso appunto della illibatezza, la quale procede spensierata e confidente; e pensava che poteva essersi ingannato, e l'apparizione repentina della fanciulla e la repentina sua scomparsa riuscirne una prova fedele. Perт disse tra sи, quando si pose ad aspettare in silenzio dietro le griglie: - Se ella oggi ritorna, allora non c'и dubbio, sarа quel che sarа, e nessuno m'incolpi se farт quel che sarт per fare. Se poi non ritorna...

E la fanciulla Ada ritornт e s'affacciт: s'affacciт e si ritrasse, per affacciarsi e ritrarsi ancora, come fa la capriuola che, irresoluta, sporge la testa dalla rupe, quasi odorando il vento se gli porta rumor di cacciatori, e fugge precipitosa, per ritornar tosto a rigirar l'occhio sospettoso finchи, rassicurata, spicca il salto e procede. E anche Ada ritornт lа, e girato l'occhio intorno e non vedendo nessuno, si fermт e alzт lentamente lo sguardo al balcone poco discosto lasciandovelo riposare a lungo, e quasi dimenticandolo su di esso, assorta in una immobile contemplazione! Oh divino spettacolo della giovinezza, della beltа e della innocenza! Oh spettacolo doloroso della tentazione, che sorge lenta lenta, e inavvertita si associa a cosм dolci compagne!

O voi che avete i cuori fatti d'agata, e dal gelo del sangue vi fu reso arcigno e spietato il giudizio, non vogliate abborrire in anticipazione, quasi fosse una figliuola del diavolo, questa leggiadra figura che, senza sua colpa, portт dalla natura strani fervori nel sangue. Costei, credo bene di dirvelo anche a costo di prevenire gli eventi, perchи se avete degli odj a usufruttare, ne scagliate altrove il veleno; costei, pur attraverso a un doloroso tramite di pericoli, и predestinata alla sincera virtщ, se la virtщ sta nel far violenza a se stessi, e non nel portarne la maschera senza volere il vero bene, anzi senza nemmeno comprenderlo. Questo sia detto senza andare in collera, perchи non veniate a turbarci coi vostri obliqui affanni, o lividi farisei, e coi sospetti di chi non vede che colpa e maledizione in ogni spontanea effervescenza dell'affetto.

Or continuando, il Suardi uscм sul balcone, e contemporaneamente alla sua comparsa gettт una carta entro alla finestra, dove Ada stava in contemplazione; ed ella, arrossendo, ancora si ritirт, raccogliendo perт la carta, nella quale era quel fiore, quel fiore che noi l'abbiam giа vista a levare di sotto alla tela del guanciale del suo lettuccio collegiale, ed a fiutarlo, coll'olfatto, diremo, dell'anima. Allora il Suardi si tenne certo di essere rimasto nel cuore della fanciulla, e su tale certezza ordм un disegno che mai non gli era venuto in mente sino a quel punto. E, uscito di lа, e recatosi alla sua casa civile in Pantano, mandт, senza perder tempo, un suo uomo di studio a cercare dell'ortolano del monastero di San Filippo, con ordine che gli desse qualche danaro a persuadergli d'andare a lui, quando per caso si fosse mostrato restмo. Ma l'uomo di studio si portт bene, e l'ortolano, senza farsi troppo pregare, si accompagnт con esso, e venne alla presenza del Suardi, nel suo gabinetto segreto.

- Oh bravo! cosм disse il Suardi seduto all'ortolano che stava in piedi, quando l'uomo di studio uscм dal gabinetto; ti ringrazio dell'essere stato cosм sollecito. Ma prima di tutto... ti piace il vin di Cipro?

- Per dire che mi piace penso che bisogna aver buona memoria. Me ne ha dato un bicchiere tre anni fa il cameriere della marchesa Ottoboni, quando portai in quella casa un mazzo di fiori, nell'occasione che si faceva sposa la marchesina ch'era stata educata in convento.

- Rinfresca dunque la memoria e riscalda lo stomaco con questo.

- Obbligato alle sue grazie... buono! Ma ora posso sapere per cosa vossignoria mi ha fatto chiamare?

- Dimmi un po', il mio uomo, sei tu ammogliato?

- Mancherebbe anche questa, caro signore, con quella miseria di salario che si ha in convento. И giа molto se posso provvedere a me e alla mia vecchia madre. Per la moglie e per i figliuoli non c'и posto davvero.

-
Guarda mo, il mio uomo, io credevo che tu stessi benissimo colа... perchи conosco molti altri ortolani e giardinieri che hanno il tuo e poi ancora il tuo. Ma come va dunque la cosa?

- Come vada ora lo so io... come и andata una volta non lo so.

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