Thursday, October 23, 2008

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Mentre adunque l'orchestra



Mentre adunque l'orchestra suonava e i ballerini ballavano, oppure quella viziata virtuosa sfoggiava sghiribizzando le note piщ acute della voce piщ estesa che, al dire degli esperti, allora vi fosse al mondo; egli s'indugiava a tavola, e precisamente per aspettare l'arrivo della carrozza della contessa Clelia e della sua figliuola. - Don Alberico quasi poteva dire di non conoscere la prima e non aveva mai veduta la seconda; onde per le avventure strane dell'una e dell'altra, e per la gran fama della loro bellezza aveva una grande curiositа di vederle e di complimentarle; e tanto piщ che s'era banchettato per loro e bevuto alla loro salute.

Aspettava dunque da qualche tempo, e si maravigliava che, essendo giа tardi, non si vedessero ancora a comparire; quando, all'improvviso, fortissimi evviva e battimani che venivano da coloro i quali avevano estese le danze fin quasi alla porta della cittа, lo avvisarono che ciт doveva essere pel loro passaggio.

Infatti, allorquando la contessa diede ordine al cocchiere di procedere per porta Orientale col trotto il piщ serrato, il cocchiere spinse i cavalli, sicuro della felice riuscita; ma appena dal bastione ebbe svoltato verso il borghetto, che le loro signorie, la contessa e la contessina, furono salutate con urla di gioja matta da quelli che ballavano sub luna; e le danzatrici ebriose, alcune fermarono i lacchи con violenza, lor togliendo le torcie, e agitandole come tirsi con faunina protervia; altre si fecero imperterrite al muso de' cavalli, quasi offrendo quella scena che si presenta al viaggiatore nauseato, quando nella cittа di Napoli si avventura a passar per via Capuana. Pure, ad onta di tutto questo, la carrozza potи andare innanzi, sebbene con lentezza, e quando fu per passar presso la mensa abbandonata, il marchese Alberico, circondato da' suoi, quasi diremmo, camarlinghi, si presentт allo sportello.

Or guardate caso stranissimo! - Ada, nel vederlo, tirт la mano intrecciata a quella di sua madre, e mandт un'esclamazione di maraviglia paurosa che a tutti sfuggм, com'и naturale, ma non a sua madre, la quale si volse a quel sommesso grido, interrogandola cogli occhi indagatori piщ che colle parole.

Che dunque significa ciт? Significava.... ma non mettiamoci in apprensione, significava un fatto naturalissimo. La giovinetta Ada, quando vide il conte Alberico, credette, a tutta prima, di vedersi innanzi il Galantino in divisa militare, e ciт per la ragione che, infatti, tra il Galantino e il marchese Alberico era una gran somiglianza, di quel genere perт che forse poteva passare inavvertita agli indifferenti, ma non a chi aveva imparato a palpitare per la prima volta sotto il fascino di quelle tali forme, di quelle tali linee caratteristiche e distinte.

Or che cos'и, dirа il lettore, codesta storia della somiglianza? И anche questa una conseguenza d'un altro fatto naturale, poichи bisogna ricordarsi che l'Andrea Suardi era nato in casa F... da un Giovanni Suardi stalliere, salito poi al grado di cocchiere. E ora и da aggiungere che il cocchiere Giovanni, quando da una bellissima moglie del contado di Cremona gli nacque il fanciullo che fu il primo e l'ultimo, non potи piщ salvarsi dalle celie de' suoi compagni di scuderia e di rimessa e di tutta la servitщ di casa F...; e le celie crebbero col crescere del fanciullo, il quale, se il marchese avesse avuto moglie, tutti avrebbero detto che era suo figlio. Al conte Alberico che, siccome avviene sovente tra consanguinei, per le misteriose bizzarrie della natura, rendeva piщ le sembianze dello zio che del padre, toccт dunque in sorte di somigliare al figliuolo d'un cocchiere; somiglianza che andт dileguando col tempo, e che, a dir cosм, non guizzava che di sfuggita dai muscoli dei loro volti e da certi movimenti caratteristici dei loro corpi; perchи il lacchи, anche per quelle ragioni fisiologiche sviluppate dal bastardo Filippo Faulconbridge nel Re Giovanni di Shakespeare, aveva sortito due gambe poderose dove l'altro aveva avuto de' fuseragnoli; due braccia atletiche dove l'altro avea dovuto ricorrere alla correttrice ovatta; un viso della piщ bella tinta incarnata e porporina dove l'altro non aveva potuto rinunciare ai beneficj del minio. - Ecco dunque come nacque lo scambio che mise sottosopra il sangue della povera Ada, e la rituffт ne' suoi tristi pensieri, onde sollecitт la mamma di partire di lа, gettando perт alla sfuggita un'occhiata al protervo marchese; come chi non puт staccarsi dalla contemplazione di un ritratto che ricorda un originale il quale, a proprio dispetto, non si puт dimenticare.



LIBRO DECIMO





L'anno 1797. - Il ballo del papa. - La predica dell'arciprete Besozzo in San Lorenzo. - Il teatro della Scala nella sera della domenica di quinquagesima. - Il programma del cittadino Salfi. - Il coreografo Lefиvre. - Giuseppe Peruccone, detto Pasqualino. - Le cittadine: signora R...; contessa A...; avvocatessa F...; - Il figlio del finanziere Baroggi. - Una figlia della contessina Ada. - La Libertа, l'Eguaglianza, la Dionisa. - Rappresentazione del ballo. - Scioglimento con perigordino. - Andrea Suardi e Marchese F...





I



Saltando
coraggiosamente sei lustri, dobbiamo entrar e piantarci nel fitto dell'anno 1797, nel carnevale di tale anno, pigliandolo precisamente alla sua domenica di quinquagesima, per stare piщ in regola col calendario ecclesiastico e col nostro fedele Pescatore di Chiaravalle. Trent'anni sono trascorsi dal giorno che la contessa Ada fu perduta e trovata; quarantasette da quella notte memoranda, quando il tenore Amorevoli saltт il muro di cinta del giardino di casa V... Quante vicende, quanti affanni, quanti mutamenti pubblici, che procelle, che trasformazioni! Ben si puт dire che, in questo intervallo, l'umanitа ha cambiata tutta quanta la sua pelle come il serpente. Eppure dei nostri personaggi non и ancor morto nessuno. Nessuno, tranne la venerabile donna Paola Pietra, perchи era giа vecchia quando ne abbiam fatta la conoscenza; tranne l'avvocato Agudio, perchи era decrepito quando lo scontrammo sull'uscio di casa Pietra; tranne il giovane lord Crall, perchи ebbe la malinconia di voler fare il precursore di Werter e di Ortis: gli altri sono tutti ancora vivi, il che vuol dire che la natura umana и ben tenace, e i suoi dolori pajono piuttosto dolori teatrali che veri; se si eccettuino quei della renella e quei della gotta, e gli spasimi dei denti molari!!

Ora, essendo quasi tutti vivi i personaggi di nostra vecchia conoscenza, и naturale che da loro e per loro sien nati altri personaggi, che nel tempo a cui siamo saltati, sono giovani e adolescenti e fanciulli, e i quali, l'uno dopo l'altro, dovranno pur passare, per forza o per amore, sotto la nostra mano.

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