Thursday, October 23, 2008

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Richiamando ora alla



Richiamando ora alla mente del lettore quel che abbiamo detto di Bonaparte alcune pagine addietro, esso, per acutissima sagacia, si accorse che di tutti gli elementi della vita sociale ristacciati dall'indagine coraggiosa dei pensatori, l'elemento religioso era il solo che, nella persuasione della maggior parte, era rimasto ai vecchi pregiudizj; perт sentм la necessitа di preparare il popolo a comprendere interamente quelle quistioni con libri popolari, compilati da penne d'uomini di Chiesa; chи manifestamente vedeva che, in tal materia, la volontа e le leggi dell'autoritа civile non potevan nulla sulla convinzione dei vulghi; nи sopra di sи volendo prendersi cosм pericoloso carico, desiderava che il terreno si preparasse in palese da altri, quantunque in segreto i consigli venissero da lui.

Infatti col trattato di Tolentino dischiuse per la prima volta il varco agli elementi necessarj a compire la riforma della Chiesa romana; quando poi si ritrasse dall'Italia, chiamato da gravissimi eventi in Francia, condusse le cose in modo, che il fratello Giuseppe, il quale era docile a' suoi voleri, fosse spedito a Roma; poi, quando il Direttorio formт di mandare un esercito contro il papa a vendicare le vecchie e le nuove ingiurie, troviamo scritto in un opuscolo di quel tempo, che fu Bonaparte stesso ad eccitare a ciт il Direttorio; fu Bonaparte a proporre che il generale della spedizione fosse Berthier, per la ragione che, essendo questi obbediente ad ogni suo consiglio, al pari di Giuseppe Bonaparte, non si sarebbe dipartito per nulla dalle sue vedute; in ultimo fu egli che mise accanto a Berthier il cфrso Cervoni, conoscendo gli spiriti risolutissimi di quel suo compatriota, il quale era di tal natura da far nascere o presto o tardi di quegli scompigli che il senno e la giustizia debbono biasimare e proibire; ma che quando sono avvenuti, si comprende che erano indispensabili per risolvere certe quistioni.

Perт, se va il paragone, Bonaparte fece come chi, credendo necessaria un'inondazione, togliesse gl'incastri di propria mano, per recarsi poi altrove nel punto che le acque irrompono dappertutto, onde non essere costretto a rimediare ai disordini istantanei, persuaso che da questi, lasciando andar le cose a beneficio di natura, sia per generarsi quell'ordine che nessuna antiveggenza e fermezza di volontа vorrebbe mai produrre. Ma per che cosa, domanderanno alcuni, al giovane Bonaparte doveva premer tanto di toglier di mezzo la temporalitа del papa, se questa fu ed и una piaga non fatale che all'Italia, e perciт stesso opportuna agli stranieri che vogliono tenerla in soggezione? Una tale questione non potendo essere sciolta risolutamente, и permessa una congettura. Nel primo fervore della gioventщ, e nell'impeto primo e spontaneo del genio, e nella sua natura italianamente e romanamente costrutta, Bonaparte deve avere provato per la sua patria vera una simpatia irresistibile, la quale, guidata dal fortissimo giudizio, gli deve aver mostrato la massima piaga di lei, e fattogli sentire il desiderio di sradicarla. Testimonj di vista e di udita, dei quali citiamo un Porro, che fu prefetto del Lario, ci assicurano che a Mombello, nel '97, discorrendo Bonaparte dell'Italia, in un momento di quegli impeti generosi, che, come un lampo, rischiarano un immenso buio e svelano cose nemmen sospettate, egli uscм in queste memorabili parole: - In Italia non devono stare NI FRANCIOSI NI TODISCHI. - parole che, pronunciate risolutamente dalla profonda e rauca sua voce, e in un pessimo e quasi selvaggio italiano, colpirono gli astanti in modo da lasciar loro un'impressione per tutta la vita, tanto in que' detti e nel modo onde furono pronunciati sembrт fremere l'affetto e il dolore al cospetto di una gran patria avvilita. Come и amaro il pensiero che una smisurata ambizione abbia poi soffocato questo naturale affetto!!





V



Berthier ebbe dunque dal Direttorio l'incarico della spedizione romana, perchи cosм avea consigliato Bonaparte; e l'italiano di Corsica, Cervoni, fu l'alter ego di Berthier, perchи Bonaparte avea voluto che Berthier lo volesse.

Il vincitore di tante battaglie deve aver previsto che quella non doveva essere una spedizione nи disastrosa nи difficile, ma soltanto un viaggio militare.

Ciт per altro non aveva pensato Berthier, che si mise alla testa delle truppe affidategli come se andasse ad una assai ardua impresa, e passato Ancona, dove non accolse i messi del papa, e inoltratosi in mezzo alle gole degli Appennini, trasse innanzi con grande circospezione, temendo ad ogni piи sospinto ostacoli ed agguati. Ma, con grande sua meraviglia, giunse fin sotto a Roma senza trovare un drappello di soldati papalini, tanto che vide non rimanere a lui per allora altra cura che di provvedere all'ingresso trionfale.

Nel Diario del Camillone leggiamo, che primi ad entrare in cittа per la porta del Popolo furono due squadroni di usseri. Ei si diffonde a parlare del colonnello che li comandava, «il quale, soggiunge, era un milanese di Milano, il piщ bel soldato che mai si vedesse al mondo». E poco appresso gli fa il nome; cosм che non abbiamo nessun dubbio di asserire, ch'esso era nientemeno che il conte S..., il marito di donna Ada e il a padre di donna Paolina.

Qui comincia per noi l'opportunitа di far camminare di pari passo e senza fatica i pubblici avvenimenti coi fatti privati.

Chi volesse sapere in che modo esso venne a trovarsi a Roma in quel tempo, noi siamo in grado di poter dare delle notizie anche su questo. Il lettore sa come, negli ultimi mesi dell'anno 1797, improvvisamente, e per cagione ancora misteriosa, sia venuto a morire appena ventottenne il generale Hoche, che comandava l'esercito del Reno. Il capitano S..., per la sua indole procellosa e pe' suoi disordini d'ogni maniera, non aveva mai potuto andar d'accordo con nessuno dei suoi capi; tanto che, sebbene essi non potessero disconoscere la sua straordinaria prodezza, pure tutti, l'uno dopo l'altro, pensarono a disfarsi di lui, cercando pretesti per farlo girare di luogo in luogo, e passare d'uno in altro corpo d'armata. Il solo Hoche aveva saputo ammansarlo; tanto che egli stette ben volontieri sotto quel giovine eroe, il quale lo promosse al grado di capo-squadrone.

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