.. come in quest'occasione? | |
.. come in quest'occasione?... - Come? ai birboni e ai ladri? - So quello che dico... e quand'esce una legge di quella conformitа, chi ha l'incarico di farla eseguire ha naturalmente il mandato di fare il ladro e il birbone... Ed io dichiaro di aver dovuto essere e l'uno e l'altro, quantunque a mio dispetto. E, giacchи si ha a dire la veritа tutta quanta, ho avuto caro che voi m'abbiate fatto chiamare, dal momento che avevo un ardente desiderio di parlarvi... - Parlarmi? e di che? - Di questo, che se fosse possibile farmi passare dal corpo delle guardie negli ufficj d'amministrazione, a me parrebbe di toccare il cielo col dito. - Io t'ho fatto nominar sotto-tenente perchй sapevo che un tal posto impingua le saccocce. - E ve ne ringrazio e tanto, chи, dopo mia madre, siete voi il solo uomo a cui mi professi obbligato in tutta questa mia vita maledetta... - Maledetta... perchи tu l'hai voluto... tu bevi, tu giuochi, tu gozzovigli, tu spendi e spandi, e poi tua madre piange... ed io... - Voi mi avete sempre soccorso, e torno a ripetere che a voi solo io sento l'obbligo della piщ profonda gratitudine... ma... - Che? - Quando un uomo и nato per correre ad un fine e riesce ad uno opposto; quando un uomo si sente la mente e il cuore fatti per riuscir bene in una certa vita, e dal bisogno и invece costretto a far quello che gli ripugna... allora и necessitato a violentar la natura propria, ubbriacandola, affinchи non si risenta del peso insopportabile che gli и imposto. Quando ho bevuto e la testa mi si esalta, posso vivere tra quella masnada di briganti che ho d'attorno. Quando ho bevuto, e il mio cuore и addormentato e i miei sentimenti sono soffocati, posso anch'io dar mano alle nequizie che si compiono per obbedire la legge. Del rimanente, sarebbe ora minor male se ci fosse il pericolo di affrontarla: ci sarebbe almeno il merito del coraggio. Ma cosм и una vigliaccheria senza esempio. Io so che il boja и piщ abborrito dell'assassino... il mondo almeno la pensa cosм, e c'и il suo perchи... Ora noi siamo ancor peggiori di lui, chи, se non altro, egli uccide i colpevoli, mentre noi ci facciamo il piщ tristo giuoco de' galantuomini. - Non so che dire, e puт darsi benissimo che tu abbia ragione, ma se domani vuoi lasciar giщ questa giubba color pistacchio e questa sciabola, bisogna che tu stasera, anzi fra pochi momenti, lor faccia guadagnare il ben servito. - Vale a dire?... Non afferro bene. - Vale a dire che tu devi far parte della spedizione del monastero. - Io? - Tu. - Ma perchи? Il Galantino stette un momento perplesso, poi soggiunse: - Perchи voglio che il conte Alberico F... vada al diavolo e crepi di bile. Il Baroggi si fece attento. - Caro Giulio, tu sei il primo al quale faccio una tale confidenza; ma in conclusione ho stabilito di prender moglie... - Niente di piщ naturale e di piщ facile. - Naturale sм, facile no... Non per la moglie, ma per quella che voglio io; e quella che voglio io и nientemeno che la promessa sposa del conte Alberico (il lettore comprenderа come questa fosse un'invenzione del Suardi), e tutto и pronto, e si dice che il bello e leggiadro e profumato e viziato conte, messi da parte i suoi cento amori, e lasciatine gli avanzi alla servitщ come si fa cogli stivali e colle calze smesse, siasi innamorato perdutamente di quella che piace a me. Ma il conte non l'avrа e non la sposerа... e tu mi devi ajutare. - Io?... Ma che cosa posso far io? - Sai tu dove sta di casa quella che piace al conte e piace a me?... non lo sai? ebbene te lo dirт io: sta di casa nel monastero di San Filippo, ed и piaciuta anche a te... - A me? - Tu l'hai veduta e guardata e lodata un giorno in cui, mentre passeggiavi con me, ella mi passт vicino, accompagnata dalla livrea di casa Pietra-Incisa. - Chi?... quell'angelo?... - Quello appunto... ma oggi ha da volar via, e sei tu quello che gli dee fare spiegar l'ali e farlo uscire, non dalle finestre... guai! ma da un uscio che t'indicherт. - Ma che vi pensate? Io non sarт mai per far questo. - Tu lo farai. - E quand'anche avessi tutta la miglior volontа di obbedirvi, non vedo nessuna via da poterne uscir fuori ... Prima non la conosco, colei... ed ella non conosce me ... e poi una fanciulla non и una puledra da farsela venir dietro passo passo soltanto col darle a veder lo zuccaro. - Senti, Giulio; la cosa non и facile e, se vuoi, nemmen troppo probabile; possibile perт mi pare che sia. Forse, da che ci sono al mondo conventi di monache, и la prima volta che un decreto della magistratura ingiunge ad una truppa di giovinetti armati e caldi d'acquavite, di entrare tra la santitа e l'innocenza, come se fosse in caserma; non s'и mai sentito che il pastore il quale ha in custodia le pecore si confidi alle volpi ed ai lupi per guardarle dai cani. Non c'и che dire. L'autoritа ha perduta la testa... ma conviene approfittare di questo capogiro, di questa ubbriachezza non mai udita, perchи scommetto che ciт non sarа mai per avvenire una seconda volta. Ora tornando a noi, la novitа del caso metterа una tal confusione nella testa di quella povera badessa, e di quelle semplici e buone suore maestre e coadjutrici e sorveglianti, che le monache e le monachelle giovani e le educande si spanderanno per i corridoj e per i cortili con un gusto matto. Tu un momento fa hai parlato di puledre: ebbene... metti che il fuoco s'appigli ad un fenile, e da quello ad una scuderia. И giа molto che i palafrenieri pensino a salvar la pelle, senza tener dietro ai cavalli che, rotta la catena e la cavezza, si spanderanno per la cittа con trotto vivace e allegro, e coi nitriti della libertа. |
Thursday, October 23, 2008
1618670
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