Thursday, October 23, 2008

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.. E qui un'altra

..

E qui un'altra occhiata acuta e profonda.

- Tutto quello che potrт fare, lo farт, perchи mi sta veramente a cuore la sorte del Baroggi e di sua moglie; ma avrei bisogno di essere ajutato.

- Si spieghi.

- Intanto non reticenze.

- Vale a dire?

- Vale a dire che io vorrei sapere da lei se il testamento che tiene in sua mano ha i caratteri di essere stato fatto sessant'anni addietro o adesso? Un momento fa mi pare d'averglielo domandato, e non mi ha risposto.

- Davvero che non dovrei parlare. Ma a lei dirт, che quel documento ha tutti i caratteri della vecchiaia. La carta и ingiallita, l'inchiostro и svanito.

- Allora siamo in casa.

- Cioи?

- Bisogna cercare altre carte dell'autore del testamento.

- И un provvedimento che viene in testa a chicchessia... Ma non c'и piщ nulla, e non s'и trovato nulla...

- Io m'impegnerei a trovarne.

A queste parole, sul volto del cavaliere F... si svolse un'espressione involontaria che fu notata dal Galantino; non era l'espressione di un giudice che deve essere soddisfatto nel sentire che c'и uno spiraglio per riuscire a scoprire la veritа.

Perт il Galantino, che conosceva il marchese F..., ed aveva l'idea fissa che i giudici fossero tutti venali, si mise in sospetto.

- Suvvia dunque, continuava il cavaliere, sentiamo i suoi disegni.

- Sono semplicissimi, e non mi par vero non siano giа venuti in mente ad altri.

- Ebbene, sentiamo.

- Tutta Milano sa, perchи и un fatto che fece gran rumore, e perchи, se la maggior parte dei padri sono morti, i figli hanno sentito a parlare i padri di tutte le circostanze di quel fatto stesso; che il notajo che assisteva il marchese F.... era il dottor Macchi, morto nel 1802, e di cui ogni due anni vedesi il ritratto esposto sotto i portici dell'Ospedale Maggiore. - Io so, e tra gli altri deve saperlo anche l'avvocato Strigelli, il quale ora и conte del Regno, che fu lo stesso Macchi che stese il testamento, perchи il marchese lo copiasse di proprio pugno. Quel notajo era tanto esatto che, certissimamente, deve aver tenuto copia di quello scritto; di piщ, и assai probabile che nelle cartelle abbia serbato anche qualche lettera del marchese defunto.

- Tutto va bene, ma se il notajo и morto...

- Mi lasci dire: io so che il notajo Agudio, nipote del famoso avvocato, che fece pratica presso il Macchi, acquistт tutti i libri e tutte le carte di lui. C'и dunque da mettere cento contro uno che presso l'Agudio si deve trovare quanto basta per distruggere ogni dubbio.

- Se tutti i disegni di lei stanno qui, rispose il cavaliere F... accigliato, non ne faremo nulla, caro signore. L'Agudio avrа conservato le carte di qualche valore, non delle lettere inutili, nи una minuta inutile di testamento. In ogni modo vedremo.

E il giudice si alzт, assumendo, per la prima volta in faccia al Suardi, quella dignitа gerarchica che prima non aveva mostrato; e dicendo per conclusione del suo discorso:

- Nonostante le parole che abbiam tenute questa sera, avrт ancora ad incomodarla, signor Suardi; perт la pregherei a volersi trattenere a Milano per qualche giorno ancora.

- Per un pajo di settimane io mi fermerт qui.

- Spero che basterа; e intanto le do la buona notte.

Ciт detto, partм.





XVII



Il Suardi si alzт, lo inchinт, e pensando fra sи:

- Vedo che siamo nel bosco della Merlata, e converrа tenere il pollice sul grilletto - uscм anch'esso a lenti passi dal Ridotto e risalм in palco.

Il giudice F...,appena partito, si recт nel palco del ministro Luosi a riferirgli il colloquio avuto col Suardi del quale perт soppresse tutta l'ultima parte relativa al notajo Macchi ed al notajo Agudio. Lasciato il ministro andт poi subito in traccia dell'avvocato Gambarana, che era in teatro. Trovatolo, lo informт del dialogo avuto col Suardi, ma esponendogli invece esattamente quella parte che aveva taciuto al Luosi.

- Questo и un contrattempo, disse il Gambarana.

- Io non credo perт che possano essere rimaste delle carte presso il notajo Agudio.

- Puт essere e non essere; in ogni modo converrebbe che noi fossimo i primi a poter esplorare l'archivio del defunto Macchi.

- Fatelo.

- A me, non conviene.

- Con dei denari...

- Non mi conviene.

- Dunque?...

- Dunque tocca all'avvocato Falchi a tentare le indagini colа. Fatto da lui, nella sua qualitа di patrocinatore del Baroggi, и un atto giusto e naturale.

- Ma non bisogna perder tempo.

- Domani
mattina parlerт all'avvocato.

Scambiatisi di fuga tali disegni, il giudice e l'avvocato si lasciarono, entrando l'uno in un palchetto, l'altro in un altro.

Il giorno dopo, nelle ore pomeridiane (notiamo questo perchи, se fosse stato di mattina, i fatti avrebbero forse avuto altro avviamento), il Suardi si recт dal notajo Agudio.

Si fece annunziare, fu ricevuto, com'и naturale; ma trovт un uomo di un'agrezza quasi villana.

-
Ella mi conoscerа.

- Non lo conosco niente affatto.

- Allora le dirт che и il medesimo signor giudice F... che m'ha fatto espressamente venire a Milano, per l'oggetto di cui le parlerт; e che sono qui perchи и giа corsa intelligenza con lui.

- Dica presto, dunque, in che cosa posso servirla, perchи non ho tempo da perdere.

- So che ella ha conservato tutto il repertorio lasciato dal dottor Macchi.

- Ho conservato quel che ho conservato.

- И probabile perт, che, avendo il Macchi prestato per molto tempo l'opera sua al marchese F... defunto sessantatrи anni fa, sieno rimaste nelle sue cartelle e lettere e carte e documenti di spettanza di quella casa.

- Puт essere benissimo. Ma io non so, nи ho tempo di far ricerche. D'altra parte, siccome tutto quello che ho acquistato и di mia proprietа, cosм io non ho nessun obbligo nи di conservare quello che tengo, nи di mostrarlo altrui, nи di cederlo.

- Non c'и nessuno che voglia venir qui a fare il padrone in casa sua, signor dottore; ma и affare di coscienza, e una sola carta trovata puт far saltar fuori quello che si pena a trovare da sessant'anni.

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